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Digitale Fotografia

Franco Fontana | Davide Coltro. TERRE PIANE

 

Franco Fontana | Davide Coltro
TERRE PIANE
a cura di Chiara Canali 

PARMA, Chiesa di S. Quirino
al 14 aprile al 3 giugno 2018
Inaugurazione al pubblico Sabato 14 aprile, ore 11

nell’ambito di

PARMA 360 Festival della creatività contemporanea

Tra i progetti di punta della terza edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, la mostra Terre piane, a cura di Chiara Canali, allestita nella Chiesa di San Quirino, mette a confronto le ricerca del maestro della fotografia di paesaggio Franco Fontana (Modena, 1933) e dell’inventore del quadro elettronico Davide Coltro (Verona, 1967).

I due autori, pur nella specificità e unicità del loro linguaggio espressivo (la fotografia classica per Fontana e la pittura elettronica per Coltro) negli ultimi anni hanno indagato con costanza il paesaggio italiano soffermandosi in particolare sulle vedute orizzontali e zenitali. Elemento di continuità tra i due artisti, oltre all’utilizzo dell’elemento cromatico come valore primario e strutturale dell’immagine, è la costante presenza di una linea all’orizzonte, che rimane l’architettura fissa di una successione vorticosa di colori e forme, a testimoniare la vertigine dell’infinito di queste “Terre Piane” che connotano il paesaggio visivo della Pianura Padana.

Nello spazio ottagonale della chiesa si alternano una ventina di fotografie di Fontana che esaltano l’espressione astratta del colore e le strutture geometriche del paesaggio, e una decina di quadri elettronici di Coltro che trasmettono icone digitali del paesaggio in dissolvenza incrociata, perdendo la fissità iniziale dell’immagine fotografica e recuperando una dialettica di sovrapposizione che manifesta una diversa modalità di funzione visiva.

A partire dagli anni Sessanta, Fontana fotografa paesaggi, panorami, dettagli materici. Mettendo in discussione i codici del Neorealismo, allontanandosi dall’attenzione verso l’uomo e dalle suggestioni del bianco e nero, l’artista ridisegna la realtà attraverso il suo sguardo, ricercando una prospettiva diversa. Evidenziando particolari inattesi, inventando associazioni cromatiche, giocando con le geometrie, Fontana spinge la sperimentazione fotografica verso la modernità.

La sua fotografia sottolinea un dettaglio surreale, sceglie un punto di vista insolito, si amplia su uno spazioso panorama o si concentra su un piccolo particolare. Protagonisti di un’immagine possono essere un colore, un accostamento di toni, una porzione materica: a rendere significativa una fotografia non è solo la veridicità geografica ma anche l’abilità selettiva dell’autore che, fotografando, inventa soggettivamente la sua realtà. Il colore diventa rivelazione, linguaggio attraverso cui esprimere paesaggi puri, dell’anima.

I System di Coltro sono quadri elettronici che propongono un flusso visivo di icone digitali catturate dal mondo e direttamente trasmesse dallo studio dell’artista al fruitore via etere.

L’utente ha sulla parete, come un quadro, un terminale collegato con la centrale operata dall’artista, in modo che alla fruizione dell’immagine si aggiungono la novità, la sorpresa, la partecipazione a un flusso estetico potenzialmente illimitato.

L’analisi del paesaggio, attuato mediante la fotografia alla base delle immagini elettroniche, riprende consapevolmente il pittorialismo dei pionieri ma aggiornandolo all’oggi della storia dell’arte. La sua ricerca ripercorre luoghi e spazi della natura alla ricerca della “vertigine orizzontale” con immagini caratterizzate dal cosid­detto “colore medio”, risultante dalla media matematica di tutti gli elementi cromatici presenti all’interno di un’immagine. Le immagini della pianura sono ingrandite ed enfatizzate secondo un’intima metrica e un ritmo spaziale, connotate trasversalmente dal colore uniforme. La semplificazione trasfigurante di scenari di intatta bellezza rimanda alle suggestioni di un passaggio di pianura lentissimo, che trapassa dall’immobilità al movimento.

In occasione della mostra Terre Piane, Franco Fontana condurrà a Parma nelle date del 4-5-6 maggio 2018 un workshop fotografico il cui obiettivo è quello di stimolare i partecipanti a sviluppare la propria creatività individuale. Attraverso una serie di esercitazioni mirate ad approfondire i diversi aspetti che concorrono alla creazione dell’immagine fotografica, la percezione del colore, il controllo delle geometrie, il peso degli elementi nella struttura compositiva – ciascun partecipante sarà chiamato a esplorare il rapporto tra fotografia e realtà per trovare la propria particolare strada.

Tre giorni di workshop divisi in incontri in aula dalle ore 16:00 alle 19:00, e nelle mattinate successive, sessioni di scatto individuali; i risultati degli esercizi saranno esaminati il giorno successivo, da Franco Fontana, e discussi collettivamente in aula.

 

Cenni biografici di Franco Fontana

Franco Fontana nasce a Modena il 9 dicembre 1933. Comincia a fotografare nel 1961 dedicandosi a un’attività amatoriale.
La sua prima mostra personale è a Modena nel 1968 e data da quell’anno una svolta sostanziale nella sua ricerca. Nel 1976, la sua mostra personale presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma segna definitivamente la popolarità dell’autore.
Ha pubblicato oltre 60 libri con diverse edizioni italiane, giapponesi, francesi, tedesche, svizzere, americane e spagnole. Ha esposto in tutto il mondo in Gallerie e Musei con oltre 400 partecipazioni tra collettive e personali.
Le sue opere sono in oltre 50 collezioni di Musei in tutto il mondo fra i quali: International Museum of Photography “G.Eastman House” Rochester; The Museum of Fine Arts of Boston; Ludwig Museum, Colonia; Museum of Modern Art, Norman Oklahoma; National Gallery of Pechino, Cina; The Australian National Gallery, Melbourne; University of Texas, Austin USA; Stedelijk Museum, Amsterdam; Metropolitan Museum, Tokyo; Museé d’Art Moderne, Paris; Museo de Arte San Paolo – Brasile; Kunsthaus Museum, Zurigo, Svizzera; Maxxi, Roma
Tra i riconoscimenti e i premi:
1989 – Roma, Premio della Cultura – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
1990 – Tokyo, Photographic Society of Japan – The 150 Years of Photography Photographer Award
1992 – Venezia, Premio fotografico Città di Venezia
1994 – Pisa, Premio Pisa per la Fotografia per il 650° anniversario della fondazione dell’Ateneo pisano
1995 – Torino, Premio FIAF – Maestro Fotografo Italiano per la sua attività a favore della fotografia e della FIAF
2004 – Modena – Onorificenza di Commendatore per meriti artistici della Repubblica
2014 – Modena, Socio onorario dell’Accademia nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena Ha firmato tantissime campagne pubblicitarie tra le quali: Fiat, Volkswagen, Ferrovie dello Stato, Sony, Volvo, Versace, Canon, Kodak, Snam, Robe di Kappa. Ha collaborato in redazionali con TIME-LIFE, VOGUE Usa e VOGUE France, Venerdì di Repubblica, Sette del Corriere della Sera, Panorama, Frankfurten Allgemeine, Epoca, Class, New York Times. Ha tenuto workshop e conferenze a NewYork per il Guggenheim Museum, Institute of Tecnology di Tokyo, Accademia di Bruxelles, Università di Toronto, poi Roma, Parigi, Arles, Rockport, Barcellona, Taipei e molte altre città. Ha collaborato con: Guggenheim Museum di NewYork, Centre Georges Pompidou, Ministero della Cultura Giapponese, Ministero della Cultura Francese.

 

Cenni biografici di Davide Coltro

Nato a Verona nel 1967 vive e lavora Milano.
Davide Coltro è l’inventore del quadro elettronico o System, un nuovo strumento espressivo o medium che utilizza le tecnologie di massa (schermi, trasmissione, elaborazione d’immagini) trasformandole in opera d’arte. I System sono assemblati in grandi installazioni che modificano la percezione stessa dei fruitori per le dimensioni che lo sovrastano e il caleidoscopico mutare che non permette di fissare l’impressione. Tra queste, la monumentale RES-PUBLICA I, presentata alla 54° Biennale di Venezia curata da Bice Currier nel 2011 che conclude una delle più importanti ricerche sul paesaggio italiano contemporaneo.
Vanta numerose partecipazioni a collettive prestigiose. Partecipa alla XIV Quadriennale di Roma del 2004 e sempre nello stesso anno viene selezionato da un vasto pubblico per la finale del Premio Cairo. Nel 2006 è stato invitato alla mostra internazionale di Pechino e Shangai “Natura e Metamorfosi” nell’ambito delle attività del Ministero degli Esteri in Cina.
I suoi quadri elettronici sono stati acquisiti da importanti collezioni pubbliche e private: Museo Palazzo Forti -Verona, Collezione VAF Stiftung – Francoforte, Panza di Biumo – Varese, Galleria Civica Ezio Mariani – Seregno, Collezione Unicredit – Milano; ed esposti in molti musei tra i quali: Museum of Modern Art – Mosca, Museo ZKM – Karlsruhe, Urban Planing Center – Shangai, Etagi Loft Project – San Pietroburgo, Centro Luigi Pecci – Prato, Collezione Farnesina – Roma, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto MART – Rovereto, Marca di Catanzaro – Galleria Civica di Trento.
Ha dato vita ad un gruppo, ispirato al termine anglosassone ON (acceso), composto da artisti che utilizzano la tecnologia e l’energia in diverse forme nella concezione, progettazione e realizzazione dell’opera.

 

Parma 360 festival della creatività contemporanea

Per il terzo anno consecutivo PARMA 360 Festival della creatività contemporanea anima la primavera culturale parmigiana con un ricco programma di mostre, iniziative ed eventi che mostrano uno sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus sulla creatività emergente. Dal 14 aprile al 3 giugno 2018, in diversi spazi istituzionali e privati della città, si svolgono mostre di pittura, fotografia, arte digitale, scultura alternate a concerti, performance e attività formative e laboratoriali che annoverano alcuni tra i nomi più rilevanti dell’arte contemporanea italiana, come Davide Coltro, Francesco Diluca, Franco Fontana, Giovanni Frangi, Pietro Geranzani, Carlo Mattioli, Ernesto Morales, Barbara Nati e Daniele Papuli.
Nella città che è stata designata Capitale italiana della Cultura per il 2020, il Festival PARMA 360 – uno dei 32 progetti del dossier di candidatura – ha il duplice obiettivo di recuperare la naturale vocazione culturale e artistica di Parma, facendone vivere in modo nuovo e sinergico gli spazi espositivi, e di sviluppare la comunità creativa del territorio attraverso l’arte, intesa come motore di crescita e trasformazione sociale. Alla base della progettualità di PARMA 360, ci sono inoltre i concetti di rigenerazione urbana e di rifunzionalizzazione degli spazi cittadini per un coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Il Festival, infatti, mette in rete e promuove contemporaneamente il patrimonio artistico già esistente in un vero e proprio museo diffuso sul territorio, valorizzando attraverso l’arte contemporanea chiese sconsacrate, palazzi storici e spazi di archeologia industriale non sempre conosciuti dagli abitanti della città, come il gioiello storico dell’Ospedale Vecchio, le ex Chiese di San Quirino e San Tiburzio e l’area industriale dell’ex SCEDEP.
L’iniziativa, che vede la direzione artistica e la curatela di Camilla Mineo e Chiara Canali, è organizzata dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il sostegno del Comune di Parma e di “Parma, io ci sto!” e un’ampia rete di partner pubblici e privati.

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Collettiva

L’OTTAVO CLIMA

L’ OTTAVO CLIMA
A cura Chiara Canali

Artisti
Valerio Berruti, Carloni e Franceschetti, Davide Coltro, Barbara Giorgis, Daniele Girardi, Cristiano Tassinari, Lamberto Teotino

La Torneria, Via Tortona 32, Milano
Inaugurazione lunedì 31 marzo 2008, ore 18-24
Dal 1 al 6 Aprile 2008

Gli artisti de L’Ottavo Clima attraverso l’utilizzo di differenti media contemporanei, dalla pittura alla rielaborazione digitale, dalla scultura all’installazione, dalla fotografia al video, realizzano opere d’arte espressione di bellezza e portatrici di senso.

L’Ottavo clima (titolo preso a prestito da Henry Corbin) è il clima dell’anima, il luogo della conoscenza immaginale, il mundus imaginalis, che non va confuso con l’immaginario.
Mentre il mondo dell’estensione percettibile ai sensi, ci dice Corbin, comprende sette climi, esiste un altro mondo che forma l’Ottavo Clima, il clima dell’anima. Questa Terra è il luogo dei racconti visionari degli artisti.
Da questa intuizione di Corbin ne consegue un pensiero immaginale, analogico, che è quello sviluppato da un gruppo di artisti che non rispondono solo alle strategie intellettuali e ai programmi della mente, ma elaborano forme che investono la sfera spirituale.
Per questa forma d’arte, ogni immagine può divenire metaforica, simbolica. Quest’arte immaginale non si affida tanto alle elaborazioni intellettuali e agli espedienti fisici e sensibili, quanto alle intuizioni e al sentire.

Le ricerche dei sette artisti in mostra sono metafora di una scala a sette gradini che permette di congiungere il mondo sensibile a quell’intermondo immaginale che è L’Ottavo Clima.
I sette artisti in mostra hanno sviluppato, in modo diverso, una propria esperienza evocativa e visionaria che li contraddistingue all’interno dell’indifferenziato panorama artistico italiano.

Dai mirabili paesaggi di Davide Coltro in cui il “colore medio” è luce che non esiste in natura, ma diventa pura astrazione, colore simbolico che caratterizza cieli misteriosi e luoghi insondabili; alla Superficie interiore di Daniele Girardi in cui la figura dell’Albero, rappresentato attraverso la sequenza delle metamorfosi cromatiche simboleggia l’“Albero benedetto” o al contrario l’“Albero maledetto” incarnando il ruolo attivo svolto dall’Immaginazione.
Dalla teofania delle superfici specchianti di Valerio Berruti che diventano confine tra le sagome reali, materiali e temporali, e le ombre “in sospeso” delle anime umane, eterne e impalpabili; alle soglie dimensionali di Lamberto Teotino che, nella costruzione di atmosfere algide e nivee, prelude a una realtà altra, legata alle forme dell’intelligibile.

Dai “corpi sottili” di pura luce di Barbara Giorgis tramite cui “si corporizzano gli spiriti e si spiritualizzano i corpi” di angeliche sembianze femminili; alla rappresentazione in Cristiano Tassinari di due differenti modi di designare la massa corporea, come corpo animato, organico e accidentale e come corpo spirituale, essenziale e imperituro.

Per arrivare, infine, alle vedute, o piuttosto “visioni”, di Carloni e Franceschetti in cui il carattere di evanescenza e “deiscenza” delle figure rende testimonianza allegorica di una veduta interna, che rilegge e re-interpreta il passato e il mito in chiave intima e spirituale.

La mostra partecipa a (con)Temporary Art / via Tortona e dintorni, il circuito di arte contemporanea in 28 location e gallerie del quartiere più creativo di Milano. E’ un progetto artistico-curatoriale che apre uno squarcio sulla giovane arte contemporanea con opere appositamente realizzate o eseguite negli ultimi 5 anni. La prima edizione di (con)Temporary Art intitolata Aspettando MiArt è prevista nella settimana dal 31 marzo al 6 aprile ed è presente con un proprio spazio a MiArt 2008.
Per informazioni: Tel. 02 42250148, http://www.con-temporaryart.it

L’OTTAVO CLIMA è organizzata e prodotta da arsprima associazione per le arti contemporanee, Milano.
arsprima promuove la diffusione delle arti contemporanee prediligendo nuovi contesti rispetto ai circuiti consueti, sostenendo giovani esponenti di arti figurative che nel proprio lavoro coniugano la tradizione e l’innovazione, che propongono nuovi linguaggi e inedite visioni della realtà, senza rinunciare all’armonia e alla bellezza dell’arte classica. arsprima ha già al suo attivo diverse mostre ed incontri in tutta Italia in spazi pubblici e privati , come “Overview” a Valmadrera (LC) e “Digitale Purpurea” a Palazzo Ducale, Genova.

 

L’OTTAVO CLIMA
a cura di Chiara Canali
Sede: La Torneria, Via Tortona 32, Milano
Inaugurazione: lunedì 31 marzo 2008, ore 18-24
Date: dal 1 aprile al 6 aprile 2008
Orari: tutti i giorni dalle 11.00 – alle 21.00. Ingresso libero
Organizzazione: arsprima, associazione per le arti contemporanee, Milano www.arspima.it
Con il patrocinio di:
Comune di Milano
In collaborazione con:
(con)TemporaryArt e Associazione culturale Art Company

Catalogo L’ottavo clima