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Digitale New Media

NFT MONKY Contamination: il progetto digitale e collaborativo di Renzo Nucara

Badassdog

Mostra virtuale visibile nel Metaverso di The Nemesis fino al 30 Giugno 2023.
https://thenemesis.io/@monkycontamination

Drop settimanali delle opere nella gallery a cura ArtCompany su Ninfa.io da giugno a luglio 2023.
www.ninfa.io/gallery/@ArtCompany

NFT MONKY CONTAMINATION è il progetto artistico digitale e collaborativo promosso da Renzo Nucara, a cura di Chiara Canali, con il coinvolgimento di oltre 20 artisti del panorama contemporaneo e NFT italiano.

Gli artisti digitali che hanno aderito al progetto sono: Alessandro Brunello (Loopo.tv), Andrea Crespi, Arianna Bonucci (ManoMorta), Badassdog, Barbara Tosti, Black7even, Bruno Cerboni, Desiderio (Desixart), Edaxer, Federico Bebber, Giò Roman, Insightbart, Luigi Quarta, Matermanto, Niro Perrone, Rebecca Fiaschi (La Visionnaire sur la lune), Reinhard Schmid, SimOndee, Svccy, Undeadlu, Valerie Biet, Yes8Richie.

Quando si parla di Arte Digitale, oggi, si fa riferimento a un insieme di opere e pratiche artistiche che “sfruttano” la tecnologia come parte cardine e indispensabile dell’intero processo creativo ed espositivo. Si usa la definizione di Crypto Art per quella branca di arte digitale intrinsecamente legata al mondo degli NFT e della Blockchain. Negli ultimi anni è emerso in rete un vero e proprio movimento artistico costituito da artisti che realizzano opere digitali valorizzando gli aspetti di collaborazione, scambio, contaminazione e community.

Secondo Jason Bailey (AKA Artnome) la miglior definizione di Crypto Arte è “quello che succede quando tutti possono partecipare”.

Come dichiara Chiara Canali, “il progetto NFT MONKY CONTAMINATION, ideato da Renzo Nucara, parte da questo assunto di ‘partecipazione’ che è anche uno dei pilastri fondamentali della comunità degli NFT artists: la condivisione e la relazionalità tra i membri, che ha permesso la nascita e la diffusione di questo movimento artistico globale, in continua espansione, senza limiti geografici o temporali.
Gli artisti e i creativi di tutto il mondo possono essere collegati fra loro istantaneamente, in maniera fluida e ubiqua, reinventando totalmente l’idea di comunità dell’arte ed espandendo i confini della creatività oltre qualsiasi limite di spazio e tempo”.

Renzo Nucara, cofondatore della Cracking Art nel 1993 e Cryptoartist dal 2018 su SuperRare, racconta che tutto è nato da un messaggio di apprezzamento del suo lavoro inviatogli spontaneamente dall’artista Niro Perrone. All’invito, da parte di Nucara, di realizzare un NFT assieme, Perrone ha risposto positivamente, dunque la proposta è stata estesa ad altri autori e si è allargata a un gruppo di circa trenta artisti.

Nucara ha inviato ai colleghi artisti una sua opera digitale della serie Time Machine (Infinite Monkey) – riconoscibile per la presenza come protagonista della scimmia Monky e di una serie di ingranaggi che girano su sé stessi incessantemente – e ha chiesto loro di intervenire a piacimento, con il proprio stile e la propria tecnica, per contaminare il lavoro iniziale. Una volta ricevuto il contributo personale dei singoli autori, Nucara ha unito in un unico file il lavoro originale con quello contaminato, in modo da ottenere una visione simultanea della variazione subita e dell’integrazione dei linguaggi.

Come Time Machine (Infinite Monkey) è un’opera in divenire, che costituisce la cellula iniziale di un potenziale lavoro infinito costruito in una struttura modulare, così NFT MONKY CONTAMINATION si sviluppa grazie alla collaborazione, alla partecipazione e all’interazione attiva di tutti gli artisti che hanno risposto all’invito e può crescere solo grazie al contributo collettivo della comunità condivisa e allargata della Crypto Art.

Il progetto, presentato attraverso un Panel in occasione del Metaforum di Milano, ha anche preso vita nel virtuale, all’interno di una esposizione digitale (visibile fino al 30 Giugno 2023) realizzata nel Metaverso di The Nemesis, la piattaforma svizzera di intrattenimento che offre esperienze di realtà virtuale e aumentata per mass market, e che è prima nella classifica globale Top 20 Web3 Virtual Worlds.

Infine, il lancio delle opere avverrà attraverso Drop settimanali nella gallery Art Company su Ninfa.io da giugno a luglio 2023.

Scheda tecnica:
Nft Monky CONTAMINATION
Un progetto di Renzo Nucara
A cura di Chiara Canali

Con la partecipazione di:
Alessandro Brunello (Loopo.tv), Andrea Crespi, Arianna Bonucci (ManoMorta), Badassdog, Barbara Tosti, Black7even, Bruno Cerboni, Desiderio (Desixart), Edaxer, Federico Bebber, Giò Roman, Insightbart, Luigi Quarta, Matermanto, Niro Perrone, Rebecca Fiaschi (La Visionnaire sur la lune), Reinhard Schmid, SimOndee, Svccy, Undeadlu, Valerie Biet, Yes8Richie.

Mostra virtuale visibile nel Metaverso di The Nemesis.io fino al 30 Giugno 2023.
https://thenemesis.io/@monkycontamination
Drop settimanali nella gallery ArtCompany su Ninfa.io da giugno a luglio 2023.
http://www.ninfa.io/gallery/@ArtCompany

Info:
Art Company
http://www.ninfa.io/gallery/@ArtCompany
artcompanyitalia@gmail.com

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Digitale VR project

Natural Born Dreamers per la seconda edizione di Trento Art Festival

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Art Company è lieta di partecipare alla seconda edizione di Trento Art Festival, il primo Festival d’arte contemporanea in Italia nativo digitale, in programma dal 2 al 6 marzo 2022.

Per questa edizione verrà presentato il progetto collettivo NATURAL BORN DREAMERS, a cura di Chiara Canali, realizzato in collaborazione con l’associazione Sm-art.org, che riunisce le opere di cinque artisti che lavorano con le arti digitali: Desiderio, Arianna Bonucci, Loopo, Marcondiro, Aldo Salucci.

La mostra sarà ospitata all’interno di uno spazio espositivo virtuale e sarà visibile sulla piattaforma www.kunstmatrix.com (fino all’8 aprile 2022).

Il titolo del progetto espositivo Natural Born Dreamers riprende quello del film Assassini nati – Natural Born Killers diretto da Oliver Stone nel 1994. La sceneggiatura originaria del film venne scritta da Quentin Tarantino, ma venne modificata radicalmente da Oliver Stone, che preferì incentrare l’oggetto del film sul rapporto tra i media e la violenza, che si alimentano vicendevolmente secondo un meccanismo perverso.

Questa mostra, invece, sottolinea la vocazione innata, da sognatori e visionari, di un gruppo di artisti che ha scelto di lavorare principalmente con il medium esclusivo del digitale, realizzando opere attraverso tecniche diverse: dalla pittura digitale alla fotografia rielaborata in post-produzione, dall’animazione 3D al Gif.

L’immaginario degli artisti Natural Born Dreamers è onirico, visionario o surreale ed esplora temi retrò, futuristici oppure fantascientifici, distopici e post-atomici.
La tavolozza cromatica dei lavori tende all’utilizzo di colori freddi e acidi, dal rosa al viola, dall’azzurro al verde petrolio, rafforzando un’estetica radicata nella tecno-nostalgia.

Queste opere, veicolate spesso come NFT (Non fungible token) su piattaforme della Blockchain, stanno effettivamente contribuendo a modificare la cultura artistica e visiva della nostra epoca.

Biografie artisti
Desiderio (Sanzi)
Desiderio Sanzi è nato nel 1978 a Milano. Vive e lavora in provincia di Terni.
Vincitore del Premio Italian Factory 2008 e finalista in diversi premi tra cui Premio Cairo 2012, SESIFF The 3rd Seoul International Extreme-Short Image & Film Festival (KOREA), AZYL film festival One World One Minute (Slovakia, Czech Republic, Hungary) e altri.
Per molti anni viaggia tra l’Italia e Cuba e partecipa alla 54° Biennale di Venezia (2011) nel Padiglione Cuba e due edizioni della Biennale dell’Avana (2012; 2015) e alla 4° Bienal del Fin del Mundo a Valparaiso (Cile) nel 2015. Ha realizzato mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Berlino, Hubei Museum Cina, Hitabashi Art Museum, Tokyo, ecc) e nel 2009 ha partecipato alla mostra collettiva Apocalipse Wow! presso il Macro Future di Roma. Il suo lavoro interdisciplinare si contamina di molteplici linguaggi, l’interazione performativa e un particolare interesse per il video e la regia, tanto che è stato definito “un regista che dipinge”. Nel 2017 chiude il ciclo Beauty Hazard prima al Museo CAOS (Terni) e lo stesso anno alla Fabbrica del Vapore di Milano, in collaborazione con il Comune di Milano, con la mostra Nirvana, a cura di Chiara Canali. Nel 2019 realizza Malebolge all’interno dell’ex chiesa San Michele Arcangelo ad Amelia, progetto dedicato all’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri che anticipa il 700°anniversario della sua morte (1321 – 2021). Nel 2021 partecipa alla mostra A riveder le stelle presso i Musei Civici Eremitani di Padova, in collaborazione con la Collezione The Bank Contemporary Art Collection.
Le sue opere NFT sono disponibili sulle piattaforme Foundation e Tokenance Art.

Arianna Bonucci
Nata a Siena in Toscana nel 1996, diplomata all’Istituto Europeo di Design (IED) nel 2019 in fotografia e comunicazione.
Professionista nel settore della fotografia di moda, advertising, food e beauty. Creatrice di contenuti con un approccio eclettico, unendo la cultura visiva alle competenze artigianali per proporre immagini dove non c’è confine tra arte e commerciale.
Tra le esibizioni collettive, nel 2017 “La Luna è una lampadina”, La Triennale Milano; nel 2019 “Ex Voto / per arte ricevuta”, GRANDART, Milano e Firenze.
Attualmente rappresentata da Tokenance Art per la sfera degli NFT.

Loopo
Alessandro Brunello, in arte LOOPO, è un artista digitale italiano con sede a Milano.
Ha studiato come designer e ha lavorato per molti anni nel campo espositivo, tenendo sempre aperta la porta alla sperimentazione di software 3D per fare arte digitale. Durante il blocco della pandemia, Loopo ha esplorato questa passione e scopre i social media e il Metaverso. Così inizia a creare i suoi infiniti ambienti che non sono solo esercizi estetici ma anche un inizio per pensare ai nostri stereotipi e guardare oltre. Il suo Metaverso è un mondo infinito e sognante che evoca relax, piacere e soddisfazione.
Ha partecipato alle seguenti mostre: nel 2021 Aldilà. Beyond the obvious Hyperaesthesia Onerica International Contemporary Art exhibition, a Milano e Fuerteventura; nel 2022 Artscloud, Art in the Metaverse, Republic of Korea e Cryptic Art, Crypto Art Show, Milano.
Le sue opere NFT sono disponibili sulla piattaforma Foundation.

Marcondiro
MARCONDIRO è un progetto musicale ideato e prodotto nel 2009 da Marco Borrelli, dopo diverse esperienze discografiche come produttore (“Sottovoce”dei Konsentia, 2001 CNI) e musicista in numerose band e spettacoli musicali itineranti (RadioConcerto, un tributo alla Storia della Radio in Italia, presentato in Italia e all’Estero). Nelle intenzioni del suo fondatore, il progetto Marcondiro unisce la tradizione cantautorale italiana, alle sonorità folk e rock della storia musicale nazionale. Una vocazione che nasce dagli ascolti e dalle ispirazioni dell’infanzia di Marco, durante la quale gli strumenti erano i giocattoli delle sue giornate e le melodie erano parte dei suoi giochi da bambino.
Sono sperimentatori dell’arte popolare colta e con il loro ultimo progetto musicale DATA accompagneranno gli spettatori in un viaggio dove l’arte non appartiene più a chi la crea, ma viene data in pasto al popolo, quello di internet. E proprio con questo spirito, i MARCONDIRO sono stati la prima band in Italia ad aver pubblicato un videoclip di un progetto musicale in NFT.
Nel 2021 hanno vinto il Primo Premio “Vertical Song” al VERTICAL MOVIE 2021
per il VideoClip “Captcha Cha” dei MARCONDIRO, regia di Marco Borrelli.
I MARCONDIRO hanno ricevuto il Primo Premio “Vertical Song” con la canzone “CAPTCHA CHA” al prestigioso Festival Internazionale VERTICAL MOVIE 2021 che si è svolto Sabato 17 Settembre presso la Casa del Cinema di Roma.

Aldo Salucci
Aldo Salucci, nato a Roma, vive e lavora a Milano.
Dopo studi specialistici in Farmacia intraprende l’attività artistica. Ai primi esperimenti pittorici si sostituisce presto un interesse esclusivo nei confronti della fotografia. I fondali marini sono il primo soggetto della sua ricerca fotografica.
Il successivo ciclo Distopia, tuttora in progress, si concentra invece sul rapporto tra la preservazione della bellezza e l’azione spesso distruttiva dell’uomo. Monumenti celebri appaiono così sommersi dalle acque, generando visioni apocalittiche ma non prive della speranza di una rinascita.
Il suo curriculum comprende mostre personali in gallerie private e spazi istituzionali, tra cui: nel 2022 solo show ad Investec Cape Town Fair, South Africa; nel 2021 e nel 2019 solo show presso MIA Photo Fair, Milano; nel 2018 Distopia, Galleria Statuto 13, Milano; sempre nel 2018 Underworld, The Iranian Artist Forum, Teheran, Iran; nel 2017 Mud, Galleria Statuto 13, Milano; nel 2016 Room mate, Hotel Giulia, Milano.

Biografie organizzatori
Art Company
Art Company, associazione culturale nata a Milano nel 2007, si occupa della ideazione, realizzazione e organizzazione di eventi artistici ed espositivi sul territorio nazionale e internazionale.
Obiettivi sono la promozione e lo sviluppo di iniziative culturali attraverso la valorizzazione del lavoro di artisti contemporanei: dall’organizzazione di mostre personali e collettive, alla creazione di eventi e progetti speciali loro dedicati, alla pubblicazione di monografie, cataloghi, libri d’arte.
A partire dai linguaggi tradizionali – dalla pittura alla scultura – Art Company si è direzionata ai nuovi media e alle nuove tecniche dell’arte, con particolare enfasi sulla Fotografia, sui New Media e sulle nuove Tecnologie Digitali. Focus principale è quello di coinvolgere e sensibilizzare il pubblico con una riflessione sfaccettata sulle problematiche e le “emergenze” della nostra realtà contemporanea attraverso la multimedialità e la multidisciplinarità dei linguaggi dell’arte contemporanea.
www.artcompanyitalia.com

Sm-Art.org
SM-ART.ORG è un’associazione che nasce per generare un impatto sul mondo della Blockchain e degli NFT attraverso un approccio ragionato, tecnologico, artistico e culturale. L’associazione sta creando una Community in cui artisti, galleristi, collezionisti e amanti delle nuove tecnologie possono trovare terreno fertile per scambi di valore e per sviluppare nuovi scenari e opportunità.
Grande attenzione è attualmente posta al paradigma blockchain e alle sue applicazioni; tra le più famose, al momento, possiamo annoverare quella legata agli NFT (Non-Fungible-Token), un mondo ricco di opportunità ma in gran parte inesplorato e con molti temi da approfondire.
https://www.sm-art.org/

NATURAL BORN DREAMERS
a cura di Chiara Canali

DESIDERIO | ARIANNA BONUCCI | LOOPO | MARCONDIRO | ALDO SALUCCI

TRENTO ART FESTIVAL
2 | 6 marzo 2022

On view on:
www.kunstmatrix.com
Info:
Art Company
http://www.artcompanyitalia.com
artcompanyitalia@gmail.com

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Collettiva Digitale New Media

The Butterfly Effect al Trento Art Festival

THE BUTTERFLY EFFECT
Desiderio, Emilia Faro, Lia Pascaniuc
a cura di Chiara Canali

Art Company è lieta di partecipare a Trento Art Festival, in programma dal 24 al 28 febbraio 2021, con il progetto THE BUTTERFLY EFFECT, a cura di Chiara Canali, che riunisce le opere degli artisti Desiderio, Emilia Faro e Lia Pascaniuc.

Trento Art Festival è il primo Festival d’arte contemporanea in Italia nativo digitale.
La mostra sarà ospitata all’interno di uno spazio espositivo virtuale e sarà visibile dai siti www.trentoartfestival.it e www.kunstmatrix.com (fino al 15 marzo 2021).

Butterfly Effect è una locuzione comunemente usata per indicare l’estrema sensibilità alle condizioni iniziali evidenziata dai sistemi dinamici non lineari. Il fondatore di tale teoria è stato il matematico e meteorologo statunitense Edward Lorenz che nel 1963 elaborò un modello matematico dei movimenti dell’aria, in base a cui ricavò quel che è noto come “effetto farfalla”. In altri termini, infinitesime variazioni nelle condizioni iniziali producono variazioni grandi e crescenti nel comportamento successivo dei sistemi, come per esempio di quello atmosferico e climatico.
Ne abbiamo potuto vedere una dimostrazione in quest’ultimo periodo: i dati relativi alla pandemia Covid-19 hanno messo in evidenza questa concatenazione, che dimostra come tra gli esseri umani ci sia un legame impercettibile ma profondo.

La celebre frase “The Butterfly Effect”, secondo cui il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”, è quindi fonte di ispirazione per la ideazione di questo progetto curatoriale.
L’idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema, da quello climatico a quello dei comportamenti umani.

Per questo motivo gli artisti coinvolti presentano delle opere nelle quali l’iconografia della farfalla non è solo il pretesto per un racconto visivo di grande bellezza, ma è un’occasione per riflettere sui temi della leggerezza e della fragilità della vita umana e naturale, e sulla conseguente necessità per l’uomo e per gli esseri della natura di un respiro vitale che restituisca loro la libertà e la speranza di progettare il futuro dell’umanità e della natura.
Attraverso l’utilizzo sia dei linguaggi più tradizionali come la pittura e la scultura, che di quelli più tecnologici e attuali, come l’ologramma, gli artisti creano opere fragili e delicate come una farfalla, ma che attraverso il battito delle loro ali sono in grado di generare sensazioni, emozioni e riflessioni sia estetiche che mentali.

La visual artist Lia Pascaniuc esprime, attraverso la sua opera-ologramma “Breath” (2020), la contingente necessità di aria e leggerezza, rappresentata dall’impalpabile battito d’ali delle farfalle. L’artista lo ha catturato e riprodotto in eterno grazie al supporto tecnologico ologrammatico. Un respiro lento e profondo. Un respiro che rigenera il corpo e lo spirito. Leggero, ma vitale, come l’anima, in greco: la psyche.
“Breath” è nato durante il primo lockdown. È frutto delle sensazioni e delle percezioni che la visual artist ha vissuto durante quei lunghi mesi e che hanno influenzato il suo modo di vedere e sentire la mancanza di libertà e di aria.

 

“Pink Flower” di Emilia Faro sono delle sculture, in resina e sabbia vulcanica, che rappresentano piante e fiori della macchia mediterranea. Il progetto è la sintesi di un percorso artistico volto a cristallizzare la poesia e la bellezza della natura, sottraendola alla decadenza inflitta dal ciclo del tempo.
Un giardino mediterraneo plasmato dall’artista, in una combinazione di sculture, alcune delle quali ispirate dalla tecnica della coltivazione idroponica, insieme ad una serie di acquarelli e disegni di innesti su alberi da frutto, cui fanno sfondo tavole botaniche ottocentesche. I colori predominanti hanno tonalità e sfumature d’indaco e rosa, colori simbolo di “forza creativa, fertilità e rinascita”.

L’intreccio di bellezza e fragilità è il vero caposaldo della tensione che guida il linguaggio pittorico e filmico dell’artista Desiderio, come desiderio ideale verso una forma di edonismo che gli consenta di conoscere e indagare a fondo l’umanità mediante la perfezione di uno strumento visivo e pittorico che risulta bello e affascinante ma comunque insufficiente, e dunque fragile.

 

Biografie

Desiderio
Desiderio è nato nel 1978 a Milano. Vive e lavora in provincia di Terni.
Vincitore del Premio Italian Factory 2008 e finalista in diversi premi tra cui Premio Cairo 2012, SESIFF The 3rd Seoul International Extreme-Short Image & Film Festival (KOREA), AZYL film festival One World One Minute (Slovakia, Czech Republic, Hungary) e altri.
Per molti anni viaggia tra l’Italia e Cuba e partecipa alla 54° Biennale di Venezia (2011) nel Padiglione Cuba e due edizioni della Biennale dell’Avana (2012; 2015) e alla 4° Bienal del Fin del Mundo a Valparaiso (Cile) nel 2015. Ha realizzato mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Berlino, Hubei Museum Cina, Hitabashi Art Museum, Tokyo, ecc) e nel 2009 ha partecipato alla mostra collettiva Apocalipse Wow! presso il Macro Future di Roma. Il suo lavoro interdisciplinare si contamina di molteplici linguaggi, l’interazione performativa e un particolare interesse per il video e la regia, tanto che è stato definito “un regista che dipinge”. Nel 2017 chiude il ciclo Beauty Hazard prima al Museo CAOS (Terni) e lo stesso anno alla Fabbrica del Vapore di Milano con Nirvana. Nel 2019 realizza Malebolge all’interno dell’ex chiesa San Michele Arcangelo ad Amelia, progetto dedicato all’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri che anticipa il 700°anniversario della sua morte (1321 – 2021).

Emilia Faro
Emilia Faro (Catania, 1976) vive e lavora a Torino.
Dopo una laurea in farmacia studia storia dell’arte al Louvre di Parigi dove inizia a frequentare scuole d’arte e studi d’artista. Partecipa a diversi workshop e residenze in giro per il mondo, un percorso formativo che ha educato e liberato il suo segno, in continua evoluzione, prima sotto forma dell’acquerello, poi dell’installazione, del video e della scultura. Nel suo percorso artistico confluiscono tracce di vissuto in merito a salvezza e libertà personale e riflessioni più generali sulla condizione dell’uomo contemporaneo e sul suo rapporto con l’ambiente, la Natura e l’Eterno Ritorno che la governa.

Lia Pascaniuc
Lia Pascaniuc, rumena di origini e torinese di adozione, è una visual artist che utilizza diversi linguaggi contemporanei per indagare tematiche ed emergenze dell’odierna società. Dal 2009 affronta con la sua arte (coadiuvata nelle sue ricerche da professionisti sul tema) il fenomeno del clima e di conseguenza la trasformazione dei paesaggi. Tra le più importanti partecipazioni sono da menzionare: nel 2022 è prevista la partecipazione alla 59 Biennale di Venezia all’interno del European Culture Center, nel 2021 è prevista esposizione galleria ArtEmy-Alassio, nel 2020 con progetto Però a Rovereto, Trento alla Fondazione Campana dei Caduti,  2018-2019 Museo della Shoa – Milano, Vita Liquida – Xerjoff Gallery Torino, Global warming a Casa Olimpia-Sestriere; All’archivio italiano dell’autoritratto fotografico – Senigallia;  Galleria Weber & Weber – Torino; con La complessità dei paesaggi – China Photojournalism (Shandong); Global warming – Parma; nel 2017: La solitudine dell’autoscatto al Palazzo Guidobono-Tortona; nel 2016: Vita Liquida-Acquario Civico di Milano; Istanbul ArtFAir con Galleria Barbara Paci – De Rerum Natura “Infra Terram” a Pietrasanta, al Festival della Scienza, con Galleria AmyD-Genova; nel 2015 : 11° ArtVerona Fair e Liquid Landscape-Galleria RezArte, Circuito Off Fotografia Europea.

Art Company
Art Company, associazione culturale nata a Milano nel 2007, si occupa della ideazione, realizzazione e organizzazione di eventi artistici ed espositivi sul territorio nazionale e internazionale.
Obiettivi sono la promozione e lo sviluppo di iniziative culturali attraverso la valorizzazione del lavoro di artisti contemporanei: dall’organizzazione di mostre personali e collettive, alla creazione di eventi e progetti speciali loro dedicati, alla pubblicazione di monografie, cataloghi, libri d’arte.
A partire dai linguaggi tradizionali – dalla pittura alla scultura – Art Company si è direzionata ai nuovi media e alle nuove tecniche dell’arte, con particolare enfasi sulla Fotografia, sui New Media e sulle nuove Tecnologie Digitali. Focus principale è quello di coinvolgere e sensibilizzare il pubblico con una riflessione sfaccettata sulle problematiche e le “emergenze” della nostra realtà contemporanea attraverso la multimedialità e la multidisciplinarità dei linguaggi dell’arte contemporanea.
www.artcompanyitalia.com

 
THE BUTTERFLY EFFECT
Desiderio, Emilia Faro, Lia Pascaniuc
a cura di Chiara Canali

TRENTO ART FESTIVAL
24 | 28 febbraio 2021

On view on:
www.trentoartfestival.it
www.kunstmatrix.com

Info:
Art Company
www.artcompanyitalia.com
artcompanyitalia@gmail.com

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Digitale Fotografia

Franco Fontana | Davide Coltro. TERRE PIANE

 

Franco Fontana | Davide Coltro
TERRE PIANE
a cura di Chiara Canali 

PARMA, Chiesa di S. Quirino
al 14 aprile al 3 giugno 2018
Inaugurazione al pubblico Sabato 14 aprile, ore 11

nell’ambito di

PARMA 360 Festival della creatività contemporanea

Tra i progetti di punta della terza edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, la mostra Terre piane, a cura di Chiara Canali, allestita nella Chiesa di San Quirino, mette a confronto le ricerca del maestro della fotografia di paesaggio Franco Fontana (Modena, 1933) e dell’inventore del quadro elettronico Davide Coltro (Verona, 1967).

I due autori, pur nella specificità e unicità del loro linguaggio espressivo (la fotografia classica per Fontana e la pittura elettronica per Coltro) negli ultimi anni hanno indagato con costanza il paesaggio italiano soffermandosi in particolare sulle vedute orizzontali e zenitali. Elemento di continuità tra i due artisti, oltre all’utilizzo dell’elemento cromatico come valore primario e strutturale dell’immagine, è la costante presenza di una linea all’orizzonte, che rimane l’architettura fissa di una successione vorticosa di colori e forme, a testimoniare la vertigine dell’infinito di queste “Terre Piane” che connotano il paesaggio visivo della Pianura Padana.

Nello spazio ottagonale della chiesa si alternano una ventina di fotografie di Fontana che esaltano l’espressione astratta del colore e le strutture geometriche del paesaggio, e una decina di quadri elettronici di Coltro che trasmettono icone digitali del paesaggio in dissolvenza incrociata, perdendo la fissità iniziale dell’immagine fotografica e recuperando una dialettica di sovrapposizione che manifesta una diversa modalità di funzione visiva.

A partire dagli anni Sessanta, Fontana fotografa paesaggi, panorami, dettagli materici. Mettendo in discussione i codici del Neorealismo, allontanandosi dall’attenzione verso l’uomo e dalle suggestioni del bianco e nero, l’artista ridisegna la realtà attraverso il suo sguardo, ricercando una prospettiva diversa. Evidenziando particolari inattesi, inventando associazioni cromatiche, giocando con le geometrie, Fontana spinge la sperimentazione fotografica verso la modernità.

La sua fotografia sottolinea un dettaglio surreale, sceglie un punto di vista insolito, si amplia su uno spazioso panorama o si concentra su un piccolo particolare. Protagonisti di un’immagine possono essere un colore, un accostamento di toni, una porzione materica: a rendere significativa una fotografia non è solo la veridicità geografica ma anche l’abilità selettiva dell’autore che, fotografando, inventa soggettivamente la sua realtà. Il colore diventa rivelazione, linguaggio attraverso cui esprimere paesaggi puri, dell’anima.

I System di Coltro sono quadri elettronici che propongono un flusso visivo di icone digitali catturate dal mondo e direttamente trasmesse dallo studio dell’artista al fruitore via etere.

L’utente ha sulla parete, come un quadro, un terminale collegato con la centrale operata dall’artista, in modo che alla fruizione dell’immagine si aggiungono la novità, la sorpresa, la partecipazione a un flusso estetico potenzialmente illimitato.

L’analisi del paesaggio, attuato mediante la fotografia alla base delle immagini elettroniche, riprende consapevolmente il pittorialismo dei pionieri ma aggiornandolo all’oggi della storia dell’arte. La sua ricerca ripercorre luoghi e spazi della natura alla ricerca della “vertigine orizzontale” con immagini caratterizzate dal cosid­detto “colore medio”, risultante dalla media matematica di tutti gli elementi cromatici presenti all’interno di un’immagine. Le immagini della pianura sono ingrandite ed enfatizzate secondo un’intima metrica e un ritmo spaziale, connotate trasversalmente dal colore uniforme. La semplificazione trasfigurante di scenari di intatta bellezza rimanda alle suggestioni di un passaggio di pianura lentissimo, che trapassa dall’immobilità al movimento.

In occasione della mostra Terre Piane, Franco Fontana condurrà a Parma nelle date del 4-5-6 maggio 2018 un workshop fotografico il cui obiettivo è quello di stimolare i partecipanti a sviluppare la propria creatività individuale. Attraverso una serie di esercitazioni mirate ad approfondire i diversi aspetti che concorrono alla creazione dell’immagine fotografica, la percezione del colore, il controllo delle geometrie, il peso degli elementi nella struttura compositiva – ciascun partecipante sarà chiamato a esplorare il rapporto tra fotografia e realtà per trovare la propria particolare strada.

Tre giorni di workshop divisi in incontri in aula dalle ore 16:00 alle 19:00, e nelle mattinate successive, sessioni di scatto individuali; i risultati degli esercizi saranno esaminati il giorno successivo, da Franco Fontana, e discussi collettivamente in aula.

 

Cenni biografici di Franco Fontana

Franco Fontana nasce a Modena il 9 dicembre 1933. Comincia a fotografare nel 1961 dedicandosi a un’attività amatoriale.
La sua prima mostra personale è a Modena nel 1968 e data da quell’anno una svolta sostanziale nella sua ricerca. Nel 1976, la sua mostra personale presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma segna definitivamente la popolarità dell’autore.
Ha pubblicato oltre 60 libri con diverse edizioni italiane, giapponesi, francesi, tedesche, svizzere, americane e spagnole. Ha esposto in tutto il mondo in Gallerie e Musei con oltre 400 partecipazioni tra collettive e personali.
Le sue opere sono in oltre 50 collezioni di Musei in tutto il mondo fra i quali: International Museum of Photography “G.Eastman House” Rochester; The Museum of Fine Arts of Boston; Ludwig Museum, Colonia; Museum of Modern Art, Norman Oklahoma; National Gallery of Pechino, Cina; The Australian National Gallery, Melbourne; University of Texas, Austin USA; Stedelijk Museum, Amsterdam; Metropolitan Museum, Tokyo; Museé d’Art Moderne, Paris; Museo de Arte San Paolo – Brasile; Kunsthaus Museum, Zurigo, Svizzera; Maxxi, Roma
Tra i riconoscimenti e i premi:
1989 – Roma, Premio della Cultura – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
1990 – Tokyo, Photographic Society of Japan – The 150 Years of Photography Photographer Award
1992 – Venezia, Premio fotografico Città di Venezia
1994 – Pisa, Premio Pisa per la Fotografia per il 650° anniversario della fondazione dell’Ateneo pisano
1995 – Torino, Premio FIAF – Maestro Fotografo Italiano per la sua attività a favore della fotografia e della FIAF
2004 – Modena – Onorificenza di Commendatore per meriti artistici della Repubblica
2014 – Modena, Socio onorario dell’Accademia nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena Ha firmato tantissime campagne pubblicitarie tra le quali: Fiat, Volkswagen, Ferrovie dello Stato, Sony, Volvo, Versace, Canon, Kodak, Snam, Robe di Kappa. Ha collaborato in redazionali con TIME-LIFE, VOGUE Usa e VOGUE France, Venerdì di Repubblica, Sette del Corriere della Sera, Panorama, Frankfurten Allgemeine, Epoca, Class, New York Times. Ha tenuto workshop e conferenze a NewYork per il Guggenheim Museum, Institute of Tecnology di Tokyo, Accademia di Bruxelles, Università di Toronto, poi Roma, Parigi, Arles, Rockport, Barcellona, Taipei e molte altre città. Ha collaborato con: Guggenheim Museum di NewYork, Centre Georges Pompidou, Ministero della Cultura Giapponese, Ministero della Cultura Francese.

 

Cenni biografici di Davide Coltro

Nato a Verona nel 1967 vive e lavora Milano.
Davide Coltro è l’inventore del quadro elettronico o System, un nuovo strumento espressivo o medium che utilizza le tecnologie di massa (schermi, trasmissione, elaborazione d’immagini) trasformandole in opera d’arte. I System sono assemblati in grandi installazioni che modificano la percezione stessa dei fruitori per le dimensioni che lo sovrastano e il caleidoscopico mutare che non permette di fissare l’impressione. Tra queste, la monumentale RES-PUBLICA I, presentata alla 54° Biennale di Venezia curata da Bice Currier nel 2011 che conclude una delle più importanti ricerche sul paesaggio italiano contemporaneo.
Vanta numerose partecipazioni a collettive prestigiose. Partecipa alla XIV Quadriennale di Roma del 2004 e sempre nello stesso anno viene selezionato da un vasto pubblico per la finale del Premio Cairo. Nel 2006 è stato invitato alla mostra internazionale di Pechino e Shangai “Natura e Metamorfosi” nell’ambito delle attività del Ministero degli Esteri in Cina.
I suoi quadri elettronici sono stati acquisiti da importanti collezioni pubbliche e private: Museo Palazzo Forti -Verona, Collezione VAF Stiftung – Francoforte, Panza di Biumo – Varese, Galleria Civica Ezio Mariani – Seregno, Collezione Unicredit – Milano; ed esposti in molti musei tra i quali: Museum of Modern Art – Mosca, Museo ZKM – Karlsruhe, Urban Planing Center – Shangai, Etagi Loft Project – San Pietroburgo, Centro Luigi Pecci – Prato, Collezione Farnesina – Roma, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto MART – Rovereto, Marca di Catanzaro – Galleria Civica di Trento.
Ha dato vita ad un gruppo, ispirato al termine anglosassone ON (acceso), composto da artisti che utilizzano la tecnologia e l’energia in diverse forme nella concezione, progettazione e realizzazione dell’opera.

 

Parma 360 festival della creatività contemporanea

Per il terzo anno consecutivo PARMA 360 Festival della creatività contemporanea anima la primavera culturale parmigiana con un ricco programma di mostre, iniziative ed eventi che mostrano uno sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus sulla creatività emergente. Dal 14 aprile al 3 giugno 2018, in diversi spazi istituzionali e privati della città, si svolgono mostre di pittura, fotografia, arte digitale, scultura alternate a concerti, performance e attività formative e laboratoriali che annoverano alcuni tra i nomi più rilevanti dell’arte contemporanea italiana, come Davide Coltro, Francesco Diluca, Franco Fontana, Giovanni Frangi, Pietro Geranzani, Carlo Mattioli, Ernesto Morales, Barbara Nati e Daniele Papuli.
Nella città che è stata designata Capitale italiana della Cultura per il 2020, il Festival PARMA 360 – uno dei 32 progetti del dossier di candidatura – ha il duplice obiettivo di recuperare la naturale vocazione culturale e artistica di Parma, facendone vivere in modo nuovo e sinergico gli spazi espositivi, e di sviluppare la comunità creativa del territorio attraverso l’arte, intesa come motore di crescita e trasformazione sociale. Alla base della progettualità di PARMA 360, ci sono inoltre i concetti di rigenerazione urbana e di rifunzionalizzazione degli spazi cittadini per un coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Il Festival, infatti, mette in rete e promuove contemporaneamente il patrimonio artistico già esistente in un vero e proprio museo diffuso sul territorio, valorizzando attraverso l’arte contemporanea chiese sconsacrate, palazzi storici e spazi di archeologia industriale non sempre conosciuti dagli abitanti della città, come il gioiello storico dell’Ospedale Vecchio, le ex Chiese di San Quirino e San Tiburzio e l’area industriale dell’ex SCEDEP.
L’iniziativa, che vede la direzione artistica e la curatela di Camilla Mineo e Chiara Canali, è organizzata dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il sostegno del Comune di Parma e di “Parma, io ci sto!” e un’ampia rete di partner pubblici e privati.

Categorie
Digitale Fotografia

Lia Pascaniuc. VITA LIQUIDA

Lia Pascaniuc
VITA LIQUIDA
A cura di Chiara Canali
 

ACQUARIO CIVICO, Viale G.B. Gadio 2, Milano
25 novembre 2015 – 10 gennaio 2016

Inaugurazione 24 novembre ore 18.00

Nella cornice dell’Acquario Civico di Milano, tra i più antichi d’Europa, si inaugura la mostra “Lia Pascaniuc. Vita Liquida” progetto espositivo dedicato al tema dell’acqua da diversi punti di vista: come risorsa idrica vitale per tutto il Pianeta, come habitat naturale per gli esseri viventi e come elemento fisico le cui trasformazioni condizionano l’equilibrio tra uomo e vita terracquea.

La mostra, a cura di Chiara Canali, è promossa dal Comune di Milano – Cultura, Acquario Civico di Milano in collaborazione con l’Associazione Culturale Art Company e con il patrocinio del Consolato Romeno, fa parte di Expo in città, il palinsesto di iniziative che ha accompagnato la vita culturale milanese durante EXPO 2015 e si svolge in concomitanza con COP 21 Paris, il Forum della Innovazione Sostenibile, che si svolgerà in dicembre a Parigi, che rifletterà quest’anno sui cambiamenti climatici.

Allieva del fotografo Franco Fontana, Lia Pascaniuc è un’artista romena che, a partire dall’indagine del medium fotografico, si rivolge a linguaggi contemporanei come il light box, il video, la scultura, le nuove tecnologie multimediali per indagare tematiche connesse alla sostenibilità ambientale e alle emergenze dell’odierna società liquida.

Attraverso la ricerca nell’ambito dei nuovi media e, in particolare, attraverso l’uso di tecnologie ologrammatiche, touch e interattive, lo spettatore è chiamato a scoprire lo stato dell’acqua corrispondente al proprio tocco personale, sensibilizzandosi ai temi della tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche e del rispetto ambientale.

Influenzata dalle parole e dal pensiero di Zygmunt Bauman che definisce “modernità liquida” la nostra condizione attuale per la transitorietà e l’insicurezza dei rapporti, l’artista ha dato avvio a un progetto in divenire, intitolato “Vita Liquida”, che indaga la vita acquatica da una prospettiva estetica, ma anche etica.

In queste opere l’acqua è paradossalmente assente e l’inquadratura, interamente oscurata attraverso particolari banchi ottici, lascia il campo alla vita delle creature marine, nel vuoto più assoluto di una spazialità condivisa. Le fotografie di questa serie, eseguite analogicamente all’interno del set di un acquario artificiosamente deprivato dell’acqua, si concentrano unicamente sulle forme e le cromie dei pesci, che spiccano dal buio più assoluto dello sfondo. La sottrazione di liquidi, che esalta ancor di più le tonalità accese e variopinte degli esseri acquatici, diventa metafora di una sensazione di vuoto, incertezza, mutevolezza e instabilità, che viene approfondita nella serie dedicata ai cambiamenti climatici.

La qualità di vita dell’uomo viene interpretata dall’artista come qualità dell’acqua delle aree fluviali, marine e glaciali, in quanto ognuna di loro, nella sua specificità, concorre a definire, in maniera più o meno diretta, la qualità della vita dell’uomo. Fondamentale è il ruolo rivestito dall’acqua nella conservazione degli equilibri ecologici e territoriali, nella qualità del paesaggio, nella tutela della qualità della vita e della salute. Le condizioni di vita umana dipendono direttamente da quelle dell’ecosistema territoriale in cui si vive, pertanto è necessario proteggere e preservare l’ambiente per assicurare una qualità di vita degna e sostenibile per le generazioni attuali e future.

Nella sezione dedicata al “Global Warming” allestita nel Giardino d’Inverno Lia Pascaniuc presenta una serie di scatti sul ritiro dei ghiacciai in Argentina e Islanda, presentando delle vedute algide e contrastate, rese ancora più luminose dall’utilizzo dei light box, con ampie zone nere a testimoniare un’assenza di vita e un silenzio quasi metafisico, grave e profondo, metafora delle preoccupanti conseguenze della fusione dei ghiacciai. All’interno di questa sezione compare anche un’opera a bassorilievo che unisce assieme fotografia e scultura. Si tratta de “I migranti ambientali”, fotografia da cui fuoriesce la testa prominente di un narvalo che, con il suo dente d’oro, mitologico, proteso nello spazio espositivo, costituisce una riflessione sulla ricerca per questi esseri di una nuova terra incontaminata da abitare.

Nelle vetrine all’interno del percorso dell’acquario sono invece conservate alcuni piccoli scatti fotografici dedicati ai cicli “Luce Liquida” e “Aurora Light” dove l’acqua è assoluta protagonista delle opere in forma gassosa, liquida e solidificata in ghiaccio, “sostanza primordiale da cui scaturiscono tutte le forme” (Mircea Eliade), struttura visivo-formale declinata in differenti texture cromatiche e pattern geometrici che rimandano alla varietà dei passaggi e degli stati in cui è presente in natura.

Nel percorso espositivo è presente una sezione dedicata alle “Trasformazioni irreversibili” dove la trasformazione dei paesaggi naturali è condizionata sia dalla mano dell’uomo che li antropizza che dall’emergenza legata al surriscaldamento del globo. Il comportamento dell’uomo nell’ambiente ha un impatto irreversibile oltre l’emergenza del clima e il risultato di questi processi è un radicale cambiamento di stato.

Nella stanza video al piano terra è proiettata la video-installazione: “Wall Street”, riflessione sulla attuale crisi finanziaria che viene incarnata nell’immaginario comune dalla voracità di uno squalo che gira insistentemente su se stesso dopo aver predato le acque che lo circondano.

Nel piano interrato sarà presente una sezione dedicata alle ricerche sulle tecnologie olografiche di cui l’artista si avvale grazie a particolari supporti con vetro inclinato come strumento di trasmissione delle immagini. In queste sculture, che presentano al loro interno dei video in 3D con le immagini in movimento di pesci chirurgo, color giallo fosforescente o di meduse iridescenti fluttuanti nel vuoto, la fluidità della visione tridimensionale balza al di fuori della scultura e si proietta nello spazio, destando nello spettatore un senso di instabilità e vertigine.

In quest’area sarà esposto anche il progetto multimediale “Frequenza” che consiste in una scultura olografica con predisposizione interattiva che permette allo spettatore di poter interagire attivamente con l’esperienza video-fotografica trasmessa sullo schermo attraverso tecnologie touch. L’opera indaga il concetto di interattività e compartecipazione multisensoriale dello spettatore e lo rende visivamente presente attraverso l’immagine di un mare in calma piatta, una tavola blu che viene attivata dall’interazione dello spettatore.

Appena lo spettatore tocca lo schermo, un sensore rileva il tatto e lo trasmette ad un software che genera effetti visivi differenti, a seconda della frequenza e dell’intensità del contatto.

A chiusura della mostra verrà realizzata, in collaborazione la startup innovativa Bepart – the Public Imagination Movement, un’opera permanente di realtà aumentata che potrà essere visibile nell’etere (nel raggio di 1 Km dal sito dell’Acquario) scaricando l’app gratuita Bepart, disponibile per Android e iOS.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale che presenta sia le riproduzioni delle opere esposte all’Acquario, e contributi di: Chiara Canali, curatrice della mostra; Nicoletta Ancona, conservatore dell’Acquario Civico; Andrea Dall’Asta S.I., direttore della Galleria San Fedele di Milano; Enrico Mattei, critico d’arte e curatore; Antonella Guidazzoli, responsabile del Visual information Technology Lab Cineca di Bologna.

 

Cenni Biografici

Lia Pascaniuc, classe 1981, studia arti e mestieri in Romania per proseguire poi dal 1998 gli studi a Torino. Segue da assistente il maestro Franco Fontana nel workshop di fotografia presso il Politecnico di Torino.
La natura è un’ispirazione costante, che si arricchisce durante i numerosi viaggi documentati e catalogati. La fotografia creativa e sperimentale è il principale mezzo espressivo. Realizza anche istallazioni site-specific di vario genere attraverso le quali altera ed esalta spazi e contesti utilizzando le nuove tecnologie.
Tra le principali esposizioni: ad ottobre 2015 presenta il lavoro Frequenza ad ArtVerona selezionata negli spazi indipendenti a cura di Cristian Seganfreddo; nel luglio 2015 espone nel progetto Infra terra presso la galleria Barbara Paci, Pietrasanta mentre in occasione della decima edizione di Fotografia Europea, il festival internazionale di fotografia dedicato quest’anno al tema “Effetto Terra”, Lia Pascaniuc partecipa al Circuito Off con la mostra Liquid Landscape, allestita negli spazi della galleria RezArte Contemporanea di Reggio Emilia.
A gennaio 2015 ha presentato il progetto personale Liquid presso SetUp Art Fair a Bologna; ha partecipato al progetto collettivo Memorie di equilibrio, Water & land grabbing, presso la Galleria AMYD Arte, Milano e nel progetto inserito al Festival della Scienza di Genova, ed è risultata finalista del Contest Milano Città Mondo, presso la Fabbrica del Vapore di Milano; nel 2013 è selezionata dalla curatrice Chiara Canali all’interno del Premio Artivisive San Fedele e partecipa a BAM ON TOUR 2013 – Biennale d’arte moderna e contemporanea del Piemonte, a cura di Edoardo di Mauro; nel 2012 viene invitata a far parte della collettiva The River Thames – The Great Wall – Embrace the World presso la Barbican Gallery di Londra ed espone ad H.OPE ART alla Reggia di Venaria (Torino).
Nel 2011 partecipa alla collettiva Sweet ItalyBunga Bunga Republic, presso la Galleria Abnormals, Berlino.
Nel 2010 è finalista del Premio Arte Laguna presso le Tese di San Cristoforo Arsenale, Venezia.
Le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti della Forever Olympic Art Center Beijing (China), della Galleria Civica del Museo di Modena e del Florean Contemporary Art Museum (Romania) oltre che di numerosi collezionisti privati.

 

COORDINATE MOSTRA

Lia Pascaniuc. VITA LIQUIDA
25 novembre 2015 – 10 gennaio 2016
Acquario Civico di Milano, Viale Gadio 2 – M2 Lanza
inaugurazione 24 novembre ore 18.00
Orari da martedì a domenica 9.00 – 17.30 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura)
Lunedì chiuso
Ingresso mostra con Biglietto Acquario: intero 5 €, ridotto 3 €
Info Tel. +39 02 88 46 57 50 – www.acquariocivicomilano.eu

Ufficio stampa Comune di Milano
Elena Conenna
elenamaria.conenna@comune.milano.it

Ufficio stampa mostra
Spacenomore
http://www.spacenomore.com
info@spacenomore.com